Templi Giapponesi

Templi Giapponesi

I templi buddisti sono considerati, insieme ai santuari shintoisti, tra gli edifici religiosi più numerosi, famosi e importanti del Giappone.

In Giappone esistono principalmente due luoghi di culto ben distinti: il tempio e il santuario.

    Templi Buddhisti

    I templi buddisti presentano le caratteristiche fondamentali dell'architettura tradizionale giapponese: un palo e un architrave sostengono un tetto ampio e dolcemente curvo, mentre le pareti sono sottilissime, spesso mobili e comunque non portanti.

    Dimentichiamoci di archi e tetti a botte, qui sono completamente assenti.

    Il tetto è il componente più visivamente impressionante, spesso costituisce la metà delle dimensioni dell'intero edificio.

    Le gronde leggermente ricurve si estendono ben oltre le pareti, coprendo le verande; il loro peso dev'essere supportato da complessi sistemi di staffe.

    Queste gronde sovradimensionate donano all'abitacolo una caratteristica oscurità, che crea una particolare atmosfera all'interno del tempio.

    All'ingresso c'è una porta sanmon con colonne di statue dall'aspetto feroce, note con il nome di niozo, che fungono da guardiani del tempio.

    templio-buddhista

    L'interno dell'edificio è formato da una stanza singola al centro chiamata moya, dalla quale partono altri spazi meno importanti come ad esempio dei corridoi che portano ad altre stanze del tempio.

    Al suo interno possiamo trovare delle statue raffiguranti Buddha e Bodhisattva.

    Un tempio buddista non è un luogo di culto: i suoi edifici più importanti sono usati per la custodia di oggetti sacri e non sono accessibili ai fedeli.

    Le riunioni religiose di massa non si svolgono con regolarità come con le religioni cristiane e, in ogni caso, non si svolgono all'interno del tempio. Se molte persone sono coinvolte in una cerimonia, essa assumerà un carattere festivo e si terranno all'aperto.

    Santuari Shintoisti

    I santuari sono destinati alle funzioni della religione tradizionale shintoista.

    Quando parliamo dei santuari, dobbiamo pensare che si tratta di un luogo aperto, immerso nel verde, il cui edificio principale non è accessibile dai fedeli e dove l’immagine della divinità è sostituita da un semplice tabernacolo chiuso o addirittura da uno specchio.

    Essi hanno una porta torii all'ingresso.

    I torii sono tra gli elementi più distintivi e caratteristici di un santuario shintoista; rappresentano il portale di ingresso del santuario e separano l’area sacra dall’area quotidiana in cui vivono le persone.

    Prima di oltrepassarla bisogna inchinarsi davanti ad essa.

    È consuetudine non attraversare la porta precisamente al centro ma leggermente a destra o a sinistra rispetto al centro.

    I santuari sono tradizionalmente costruiti in legno e verniciati di color rosso vermiglio e nero.

     santuari-shintoisti

    Altro segno distintivo, sono i komainu: statue in pietra che rappresentano cani da guardia, leoni o kitsune (volpi).

    Essi sono disposti sempre in coppia all’ingresso dei santuari, per tenere lontani gli spiriti maligni; hanno il volto rivolto l’uno verso l’altro.

    Una delle due statue ha sempre la bocca aperta ed è chiamata “A” (la prima lettera dell’alfabeto sanscrito), l’altra ha la sempre bocca chiusa ed è chiamata “Un” (l’ultima lettera dell’alfabeto sanscrito).

    In rare occasioni possono esistere anche delle eccezioni in cui entrambi i komainu hanno la bocca chiusa o aperta.

    Molti stranieri non conoscono la differenza e scambiano i templi per santuari e viceversa. Tuttavia, come abbiamo visto, le differenze sono molto semplici ed evidenti.

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