Todoku Japan ha avuto la possibilità di incontrare ed intervistare Hitomi Yamauchi, un'autentica esperta nell'arte della vestizione del Kimono, il tradizionale abito giapponese.
Hitomi è nata e cresciuta a Kyoto ed in Giappone ha lavorato a lungo nella moda.
Praticando la cerimonia del tè, si è innamorata del kimono ed ha appreso da una maestra della sua città l'arte della vestizione.
Quando è venuta a vivere in Italia, una parte della sua collezione di kimono l'ha seguita fin qui. È insegnante di lingua giapponese per stranieri. A Firenze, dove vive, ama condividere la cultura tradizionale del Giappone con chiunque desideri scoprirla.
Noi di Todoku abbiamo avuto una piacevole conversazione con lei ed abbiamo approfondito questo meraviglioso ed affascinante argomento!
- KONNICHIWA! Ci racconteresti qualcosa di te? E come hai fatto a diventare un’esperta di Kimono?
- In parole semplici, che cos’è esattamente un Kimono?
- Qual è la storia di quest’abito?
- Quali sono i suoi elementi e da quali materiali è composto?
- Ci sono delle regole di galateo e comportamento da rispettare quando si indossa un Kimono?
- Come veniva realizzato un Kimono nei tempi antichi e come viene realizzato un Kimono al giorno d’oggi? Ci sono differenze?
- Esiste una relazione tra il Kimono e tradizioni culturali o usanze? Viene indossato in eventi particolari?
- Oggigiorno qual è il ruolo del Kimono nella società moderna? In quali occasioni viene utilizzato?
- Cos’è lo yukata e qual è la differenza con il Kimono?
- Il Kimono contemporaneo: quali sono i tuoi stilisti e designers preferiti?
- Secondo te, il Kimono può diventare un oggetto di moda vissuto nel quotidiano?
1. KONNICHIWA! Ci racconteresti qualcosa di te? E come hai fatto a diventare un’esperta di Kimono?
Konnichiwa, sono Hitomi. La città di Kyoto, dove sono nata, ha sempre offerto molte occasioni per indossare il kimono.
Una mia zia, che lavorava in questo campo, me ne regalò alcuni, aiutandomi a indossarli: lei è stata la mia prima maestra. Così sono cresciuta immersa in questa tradizione.
Un altro incontro importante è stato con una maestra che mi ha dato la possibilità di perfezionarmi: prima ero solo contenta e soddisfatta di indossare un kimono, ma lei mi ha fatto scoprire la profonda bellezza che il kimono dona alle persone.
Perciò ho deciso di imparare da questa maestra tutto ciò che potevo. Potrei esprimere la mia filosofia del kimono essenzialmente così: non solo mostrare la sua bellezza, ma soprattutto, attraverso l’abito, esaltare il fascino della persona che lo indossa.
Solo quando raggiungo quest’esperienza, posso dirmi “esperta” di kimono: ma è un cammino che prosegue e si approfondisce senza fine.
2. In parole semplici, che cos’è esattamente un Kimono?
Letteralmente, e in origine, la parola “kimono” indica qualsiasi tipo di vestito. Oggi si riferisce solo a quello tradizionale.
In verità, il kimono è un abito piuttosto “primitivo”, chiuso da una cintura e senza neanche un bottone. Ha cuciture per lo più dritte, che lo rendono quasi a due dimensioni, perciò si può ripiegare a forma di rettangolo, come se fosse ancora un tessuto grezzo.
3. Qual è la storia di quest’abito?
Si pensa che il kimono esistesse già nell’VIII secolo d.C., in una forma arrivata fino a quella di oggi senza molti cambiamenti.
Anticamente, in particolare durante il periodo Edo (1603-1867), il kimono si differenziava secondo la classe sociale (mercanti, artigiani ecc.), per ricchezza di materiali e decorazioni.
Dall’estetica della vestizione elaborata nel periodo Edo nacquero vere e proprie mode (per esempio nello stile della cintura e del suo nodo), proseguite in epoca contemporanea con lievi aggiornamenti.
4. Quali sono i suoi elementi e da quali materiali è composto?
Gli elementi fondamentali sono il “sottokimono” (veste intima e leggera, che scompare quasi del tutto), il kimono vero e proprio (l’abito visibile), la cintura (obi) e le calze (tabi).
Nel kimono femminile c’è talvolta anche un nastro sopra l’obi (obijime), con la funzione di fermarlo bene, e un cuscinetto rigido che dà forma alla parte posteriore dell’obi (obimakura).
L’obiage è una fascia colorata disposta sopra l’obi per mantenerne la forma. I tessuti sono preferibilmente di cotone, lino, seta e lana (ma oggi, per comodità, anche sintetici).
5. Ci sono delle regole di galateo e comportamento da rispettare quando si indossa un Kimono?
Il “galateo” giapponese non dipende dal vestito. Ma, quando si indossa il kimono, il modo di usare il corpo e tutti i movimenti cambiano impercettibilmente, anche senza rendersene conto: per esempio si cammina – o si corre – a piccoli passi, per non rischiare che il kimono si apra troppo; bisogna mantenere la schiena dritta; il gesto di allungare un braccio dev’essere compiuto con attenzione, a causa delle grandi maniche, e così ogni movimento.
6. Come veniva realizzato un Kimono nei tempi antichi e come viene realizzato un Kimono al giorno d’oggi? Ci sono differenze?
A parte l’odierna diffusione di tessuti sintetici e kimono prêt-à-porter, non ci sono sostanziali differenze rispetto ai tempi antichi: dalla sua nascita la forma del kimono è rimasta quasi invariata.
I cambiamenti riguardano soprattutto lo stile decorativo, le dimensioni delle maniche (quelle dei kimono popolari non erano molto grandi, per non ostacolare i movimenti del lavoro quotidiano), il modo di annodare obi e nastri e di indossare l’abito.
Ancora oggi i kimono vengono spesso cuciti a mano e su misura, e a volte passano di generazione in generazione.
7. Esiste una relazione tra il Kimono e tradizioni culturali o usanze? Viene indossato in eventi particolari?
I giapponesi sono molto sensibili ai mutamenti della natura: con le stagioni cambiano gli elementi estetici della vita quotidiana, dalla decorazione degli interni alle ceramiche, e così anche i tessuti e lo stile dei kimono.
Secondo la stagione, si indossano kimono composti da due strati di tessuto (awase), da un solo strato (hitoe) o leggeri e semitrasparenti (sha e ro).
Molte feste e cerimonie richiedono l’uso di kimono appropriati. Alcune categorie professionali lo indossano regolarmente, come le geisha e gli attori di teatro tradizionale.
In generale, il kimono deve sempre adattarsi non solo alla stagione, ma anche al luogo, alla circostanza, all’età della persona che lo veste.
8. Oggigiorno qual è il ruolo del Kimono nella società moderna? In quali occasioni viene utilizzato?
Ormai i giapponesi si vestono solitamente in stile occidentale. Ma tanti amano, in particolari occasioni, indossare il kimono: per esempio a Capodanno, durante feste e cerimonie buddiste o shintoiste (come quelle per il compimento della maggiore età), fuochi d’artificio (hanabi), fioriture (hanami), o anche solo per valorizzare e impreziosire un momento o un luogo.
Molti visitatori noleggiano il kimono per passeggiare e immergersi nell’atmosfera storica di Kyoto e di altre città.
9. Cos’è lo yukata e qual è la differenza con il Kimono?
Lo yukata è una sorta di pigiama, normalmente in cotone, di aspetto simile al kimono ma assai più semplice e più facile da indossare, senza bisogno di sottoveste e di calze.
Si usa per dormire e stare in casa, soprattutto dopo il bagno; a volte anche fuori casa, nelle sere d’estate e in ambienti informali.
10. Il Kimono contemporaneo: quali sono i tuoi stilisti e designers preferiti?
Lo stile del kimono contemporaneo e il modo di indossarlo si ispirano spesso a una visione rigida e geometrica, con tessuti estremamente lisci e pieghe ridotte al minimo.
Trovo però stimolante la creatività di alcuni stilisti: in particolare Tamao Shigemune, dall’estetica molto vivace e pop; Kisaburo, tra i più liberi e innovativi, disegna kimono per la vita quotidiana, sviluppando le potenzialità della tradizione con uno sguardo che unisce la moda giapponese e quella occidentale; anche Shito Hisayo, pur rispettando le forme giapponesi, si ispira con chic al gusto occidentale.
11. Secondo te, il Kimono può diventare un oggetto di moda vissuto nel quotidiano?
Periodicamente il kimono ritorna di moda. La sua bellezza senza tempo accompagna le generazioni.
Oggi molti giapponesi, anche giovani, amano indossarlo spesso, in occasioni speciali e nella quotidianità. Consiglierei a tutti di provare almeno una volta questa sensazione.
Ringraziamo Hitomi per la sua gentilezza e per averci introdotto in questo meraviglioso mondo: se siete interessati ad approfondire l'argomento, volete imparare le tradizioni e l'arte della vestizione di un kimono oppure imparare la lingua giapponese, potete contattare Hitomi a questo indirizzo mail: hitomi.yamauchi.38@gmail.com .